Carissimi amici lettori e lettrici, carissimi iscritti all’associazione del Rosario perpetuo,
la distruzione che vediamo sotto i nostri occhi pensando che la guerra fosse solo ormai nelle pagine dei libri di Storia, almeno in Europa, ha obbligato ognuno di noi a mettersi di fronte a Dio e implorare il dono della pace.
E’ un dono così fragile che sempre dobbiamo pregare per la pace. La pace è il saluto degli angeli alla nascita di Gesù, e il saluto di Cristo Risorto ai suoi discepoli. Dove c’è pace c’è Cristo, dove c’è guerra continuiamo a ergere croci e crocifiggere innocenti. Che il Signore perdoni la crudeltà di cui l’umanità è capace, perdoni e converta i nostri cuori!
Come recitava l’atto d consacrazione al Cuore immacolato di Maria la scorsa festa dell’Annunciazione: “abbiamo smarrito la via della pace. […] Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!”
La vergogna per i propri peccati è sana. Vuol dire che rimane nel nostro cuore il confronto di ciò che siamo con ciò che dovremmo essere e la nostra coscienza ancora ci rimprovera qualcosa. La vergogna ci spinge al cambiamento, la vergogna ci aiuta a scoprire l’umiltà! Con vergogna, anche se non siamo magari direttamente responsabili di tante atrocità, come quelle che provoca la guerra, gli stupri, la violenza, lo sfruttamento, condividendo l’umanità, chiediamo perdono al cospetto di Dio e proviamo a fare in modo che la nostra preghiera, e la nostra vita di fede, possa fungere da intercessione presso Dio. Che la nostra vergogna ci ottenga da Dio la misericordia!
La liturgia del mese di giugno è ricca di feste importanti, che certamente ci aiuteranno a vivere bene questo mese che apre le porte al periodo estivo.
All’inizio del mese concluderemo il periodo pasquale con la Solennità della Pentecoste (5 giugno). Lo Spirito Santo continua a guidare la Chiesa, come continua a guidare e rafforzare tutti i nostri desideri di bene. La domenica successiva (12 giugno) sarà la solennità della Santissima Trinità. Gesù ci rivela il Padre, si presenta come il Verbo di Dio che prende carne e ci invia lo Spirito Santo. La Trinità ci immerge nel mistero di Dio, invitandoci anche ad accogliere il mistero della sua volontà, e ad esserne docili.
La nostra anima ha continuamente bisogno di essere nutrita dalla grazia del Signore; e quale dono più grande se non quello dell’Eucaristia, che celebreremo con grande solennità il giorno nel Corpus Domini il 19 giugno? Porteremo nelle nostre strade il Santissimo Sacramento, chiedendo a Dio stesso presenze nelle sacre specie dell’Eucaristia, di benedirci, di proteggerci, di convertirci, di non farci mancare la sua presenza. Ne abbiamo tanto bisogno. Ne abbiamo bisogno nelle nostre strade, nelle nostre case, nei luoghi in cui lavoriamo, ovunque! Abbiamo bisogno che Dio venga a trovarci, un po’ come fece Gesù con i primi discepoli che andò a chiamare laddove vivevano e lavoravano, in riva al lago.
Il mese di giugno è particolarmente dedicato anche al Sacro Cuore di Gesù e a quello Immacolato della sua Madre adorata. E’ ai loro cuori che cerchiamo di rivolgere con maggiore fervore le nostre preghiere con il Rosario. Proviamo a mettere tanto fervore nelle nostre Ave o Maria, e coi nostri cuori rivolgersi al Sacratissimo cuore di Gesù e al Cuore immacolato di Maria, da cuore a Cuore, per entrare sempre di più in intimità con il loro amore. Questo ci farà crescere anche più nella speranza, perché è vero che continuiamo a vivere tempi bui dove l’odio sembra diventare sempre più esteso, ma non possiamo e non dobbiamo mai dimenticare che siamo tra le braccia della volontà di Dio, custoditi dalla sua Provvidenza, difesi dalla sua Giustizia.
Continuiamo a pregare nella fede chiedendo il dono della pace.