Carissimi amici e amiche iscritti all’associazione del Rosario perpetuo,
carissimi lettori e lettrici, Buon anno nuovo!
Abbiamo appena finito un altro anno che ha visto l’umanità continuare a soffrire principalmente a causa della pandemia. Diventa diffusa la convinzione che la nostra vita non sarà più la stessa. Ritornare alla cosiddetta “normalità” non sarà facile, anche perché non è facile oggi dire cosa sia la normalità!
Viviamo in un continuo cambiamento, evoluzione, e quindi anche la pandemia sta cambiando i rapporti tra di noi, tra le nazioni, nel mondo. In più questo dramma sanitario si è aggiunto alla sofferenza di tanti paesi che già si trovavano in ginocchio, che ancora soffrono a causa della guerra, di calamità naturali dovute anche al nostro abusare del pianeta che ci accoglie, di paesi in cui ancora si muore di fame, e si muore in mare, nel nostro mare.
Dirci buon anno, oggi più che mai vuol dire rivolgerci a Dio invocando la sua Misericordia, perché abbia pietà dell’umanità, la custodisca e faccia anche che questo periodo di prova sia occasione per riaccendere la nostra fiducia in Lui, nostro Creatore e Redentore.
Anche durante quest’anno passato non è sempre stato facile pregare l’Ora di guardia come si era soliti fare, insieme, nelle parrocchie, o a turno nelle diverse case. Devo riconoscere che sono rimasto sorpreso da come diversi gruppi hanno trovato il modo di continuare a pregare il Rosario ingegnandosi per trovare forme che, anche a distanza, permettevano di sentirsi in comunione. Gradualmente abbiamo però ripreso regolarmente a poter partecipare in tutta sicurezza alle Celebrazioni dell’Eucaristia, ad incontrarci per attività pastorali in presenza, pur mantenendo una grande prudenza, avendo a cura non solo la nostra salute, ma anche di quelli che incontriamo e che camminano con noi per crescere nella fede. E’ vero, forse molte cose cambieranno e sono cambiate nella nostra vita, ma ciò che non cambierà è il nostro desiderio di sentirsi in comunione e crescere per rafforzarci nell’essere un’unica famiglia universale. Con questo nuovo anno spero e prego quindi che piano piano si ritorni e poter pregare anche l’Ora di guardia in modo comunitario. Molti gruppi hanno già ripreso, mentre altri, per prudenza, hanno ritenuto di rimandare a momenti in cui ci si sente più sicuri. Se da una parte è bene, anzi necessario, che ogni gruppo si regoli anche tenendo presente le condizioni sanitarie del luogo in cui si trova, e l’età di coloro che partecipano alla preghiera del Rosario, dall’altra non rassegniamoci a perdere l’importanza della preghiera fatta insieme. Pregare insieme non significa solo contemporaneamente, ma significa unire la propria voce al fratello e sorella che mi è vicino, sentendo la sua presenza che prega con me e per me, e facendogli percepire la mia vicinanza nella vita e nella fede. Laddove possibile, e nella forte e prudente osservanza di tutto ciò che scongiura un aumento dei contagi, riprendiamo a pregare le nostre Ore di guardia insieme, dando testimonianza di uomini e donne di fede che anche in questo momento così tragico continuano ad affidarsi con devozione e fede alla Madre di Dio, regina del Sacratissimo Rosario.
Buon anno nuovo! Non è un augurio generico e fatalista, sperando che tutto vada meglio di come ci siam ritrovati in questi ultimi due anni. Buon anno nuovo per noi è una preghiera accorata che deve somigliare molto alla preghiera del Padre nostro. Padre, fa che contribuiamo a fare in modo che il Tuo Regno venga, e sia fatta la tua volontà; non farci mancare nulla per il nostro quotidiano, soprattutto il pane del perdono da dare e ricevere, e se ci trovassimo ancora nel periodo della prova, sostienici, e fa che non cadiamo abbandonati a noi stessi.
Il Signore, per l’intercessione della Beata Vergine Maria Regina del sacratissimo Rosario, benedica questo anno e che inizia e ci protegga.