Carissimi amici e amiche iscritti all’associazione del Rosario perpetuo,
carissime e carissimi lettori
eccoci nei mesi in cui si cercherà di prendere un periodo di riposo e vacanza! Almeno si spera se le condizioni lo permetteranno, o a meno che molti , considerati i mesi passati a casa a causa della pandemia non debbano trascorrere l’estate a lavoro. Una cosa è certa, riposo o lavoro sarà un’estate segnata da quello che abbiamo vissuto quest’intorno, e le nostre mascherine sono un po’ come un cerotto su una ferita, che ci ricorda quanto l’umanità abbia sofferto e quanto ancora ci è chiesto di rimanere prudenti.
In questo periodo siamo stati spesso ad ascoltare notizie che ci tranquillizzassero in attesa di vedere la fine del nostro rimanere rinchiusi, sperando di rimanere in salute, o per molti piangendo per i loro cari o pregando per la loro guarigione. Ci sono stati tanti morti, anche fra gli iscritti dell’associazione, e diverse zelatrici, soprattutto nel nord Italia, ci hanno prontamente comunicato e raccontato dalla tristezza nell’apprendere che qualcuno del loro gruppo era morto o si è ammalato. Eppure se c'è una parola che risuonata durante questa pandemia credo sia la parola donazione, soprattutto donazione nella gratuità.
In molti hanno saputo veramente donare il meglio di sé, togliendo il loro orologio dal polso e avendo come sola misura della donazione la resistenza fisica! I possono pensare ai medici e infermieri, ma non sono i soli: farmacisti, cassieri, spazzini, giornalisti, sacerdoti, forze dell’ordine…
Già, sarà un0estate diversa questa se la parola gratuità ha contagiato un po’ anche tutti noi!
Potremo essere in vacanza, o ancora in casa o a lavoro, ma se la gratuità e la donazione ha contagiato un po’ il nostri cuore vuol dire che anche il dramma della pandemia ci ha uniti e un po’ ci ha persino convertiti. La vita cristiana, diceva papa Francesco in un’omelia a Santa Marta (11.06.2019) è per servire. È molto triste quando troviamo cristiani che all’inizio della loro conversione o della loro consapevolezza di essere cristiani, servono, sono aperti per servire, servono il popolo di Dio, e dopo finiscono per servirsi del popolo di Dio. Questo fa tanto male, tanto male al popolo di Dio. La vocazione è per “servire”, non per “servirsi di”.
Come cristiani a volte perdiamo la genuinità della donazione! Dobbiamo ritrovare il coraggio di obbedire a questa volontà di Dio di donarsi l’uno all’altro con gratuità, come gratuitamente Dio dona a noi!
Dobbiamo sapere che il Signore è pieno di doni da darci, continua papa Francesco nella stessa omelia. Soltanto, chiede una cosa: che il nostro cuore si apra. Quando noi diciamo “Padre nostro” e preghiamo, apriamo il cuore, perché questa gratuità venga. Non c’è rapporto con Dio fuori dalla gratuità. Delle volte quando abbiamo bisogno di qualcosa di spirituale o di una grazia, diciamo: “Mah, io adesso farò digiuno, farò una penitenza, farò una novena …”. Va bene, ma state attenti: questo non è per “pagare “la grazia, per “acquistare” la grazia; questo è per allargare il tuo cuore perché la grazia venga. La grazia è gratuita.
Gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente date leggiamo nel Vangelo di Matteo (Mt 10,8)! Questa gratuità allora che riceviamo dobbiamo imparare, nella nostra quotidianità, a ridonarla, seminando bontà gratuita.
Come si può fare questo?
A volte bastano gesti molto molto semplici, ma che stupiscono gli altri, tanto da sentirsi piano piano desiderosi di imparare a fare lo stesso! Ne ho fatto personalmente esperienza in questi giorni grazie ad una persona che legge questa rivista. Ho ricevuto una lettera di una persona iscritta all’associazione in cui mi racconta un po’ della sua vita, vissuta con dignità, sacrificio e generosità, e mi ringrazia per quello che riceve dal leggere le nostre pagine.
Ero pronto a rispondere alla sua lettera per ringraziarla finché non sono arrivato in fondo alla sua lettera in cui mi dice che non si appettava alcuna risposta. “Restiamo amici così”, mi scriveva, augurandomi tutto il bene possibile nelle mani di Dio! Rispetto la sua volontà, e non risponderò, se non qui condividendo con voi il mio grazie per la sua lettera di riconoscenza gratuita che mi ha incoraggiato, edificato, consolato e benedetto, oltre che spronato a crescere nella generosità gratuita e invitato a scrivere queste righe di saluto in questa rivista sulla gratuità.
E’ un piccolo grande esempio che semina bene! Iniziamo a costruire donazione e gratuità nella quotidianità. Dio provvederà, attraverso questi gesti a compiere grandi miracoli!
Dio vi benedica.
TERZA DI COPERTINA.
Carissimi, non dimenticate l’appuntamento per la SOLENNE ORA DI GUARDIA per tutta l’Associazione nella Basilica di Santa Maria Novella, a Firenze. Tutti i gruppi e i singoli che ne hanno la possibilità sono invitati a partecipare.
L’appuntamento è il
DOMENICA 4 OTTOBRE,
alle ore 16.30
nella Basilica di Santa Maria Novella in Firenze.
Dopo la solenne Ora di Guardia celebreremo tutti insieme la Santa Messa domenicale in ricordo e preghiera soprattutto per tutti i membri dell’ Associazione, vivi e defunti.