Carissimi lettori e lettrici, carissimi iscritti e iscritte all’Associazione del Rosario perpetuo,
buon anno a tutti!
Che anno difficile è stato questo appena trascorso! Mi ha colpito molto, soprattutto dalle labbra di uomini e donne maturi o avanzati all’età esclamare: “mai avrei potuto pensare nella mia vita di vivere un qualcosa del genere”. Neanche sapevamo cosa fosse una pandemia, ed era un nome che temevamo, sperando che i primi allarmi di una epidemia rimanesse tale! E invece no. Da fine febbraio, potremo dire sino alla fine dell’anno ci siamo ritrovati a diventare familiari con le nostre mascherine, e soprattutto a convivere con un “distanziamento sociale” il cui solo nome è brutto, pregando per l’arrivo di un vaccino!
Ci sono stati tanti morti; molti di essi ci hanno lasciato in silenzio, da soli, senza il conforto di una persona cara! Sono tornati alla casa del padre anche tanti religiosi e religiose e tanti sacerdoti! Quando il papa di parlava di ospedale da campo per darci un’immagine della chiesa non avremo mai immaginato che i nostri ospedali si sarebbero trasformati in ospedali da campo, e che veri ospedali fatti di tende, proprio come quelli delle guerre, sarebbero stati installati per sollevare le nostre strutture sanitarie al collasso!
E’ stato un anno molto difficile per tutti quelli che a causa delle restrizioni imposte per il bene comune hanno perso il lavoro, o a causa di una crisi economica stanno perdendo la dignità!
E’ stato un anno difficile anche per i nostri bambini e bambine, ragazzi e ragazze che al posto della solita lezioni in classe, dei dispetti tra compagni, delle distrazioni, degli sbadigli e di tanta voglia di incontrarsi, hanno dimostrato una grande eroicità con quella che ormai tutti chiamano DAD, didattica a distanza … ognuno a casa sua, dietro ad un computer!
Inizia un nuovo anno, e in tutti noi c’è la sincera preghiera e il desiderio che sia meno difficile di quello appena trascorso! Il nostro vivere è nelle mani del Signore: che ci faccia misericordia!
Prendiamo più sul serio la nostra missione di pregare il Signore e di implorare l’intercessione della Vergine Maria perché l‘umanità sia liberata da questo male! Diceva il venerabile Giorgio La Pira: credo nella forza storica della preghiera! La sua fiducia nel Signore ha fatto in modo che anche nelle difficoltà più grosse si aggrappasse alla granitica speranza che il Signore non ci lascia soli, non ci lascia soccombere nel male! E’ vero, iniziamo il nuovo anno un po’ spaventati, e con una speranza certamente messa alla prova, ma aggrappiamoci di più alla preghiera e chiediamo a Dio di benedire questo nuovo anno che iniziamo.
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Queste sono le parole che sentiamo nella liturgia del primo dell’anno, tratto dal libro dei Numeri (6,24-26). Questa benedizione può diventare una preghiera della nostra quotidianità.
Ripetiamola con fiducia, ripetiamola spesso. Il Signore non ci abbandona, la Vergine Maria, nostra Madre, nel guardare suo figlio nella grotta di Betlemme, nel vedere il volto del Figlio di Dio, vede ognuno di noi, e con lo stesso amore materno ci ama e ci protegga. Facciamoci coraggio! Aiutiamoci gli uni gli altri e chiediamo a Dio consolazione e benedizione per questo nuovo anno che inizia.