Carissimi amici lettori e lettrici, carissimi iscritti all’associazione del Rosario perpetuo,
iniziamo insieme un nuovo anno.
Sono passati 20 anni dal grande Giubileo dell’anno 2000, sembra ieri, quando non solo si festeggiò l’ingresso in un nuovo millennio con feste grandiose nelle piazze di tutte le città del mondo, ma si aprivano anche le porte sante della cristianità! Mani di un papa oggi Santo aprivano le porte sante delle grandi Basiliche papali a Roma e milioni di pellegrini le hanno attraversate ricevendo dal tesoro della Chiesa benefici di conversione e perdono. Il Giubileo è un anno di grazia. Lo era già nella storia del popolo di Israele.
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione; […] farete squillare la tromba per tutto il paese. Dichiarate santo il cinquantesimo […]. Sarà per voi un giubileo » (Levitico 25, 8-10).
Il Giubileo del popolo d’Israele nasce dopo l'Esilio in Babilonia. Gli israeliti si sentivano persi: senza terra perché occupata dal nemico, senza tempio a causa dell’esilio, senza identità a causa della lontananza dalle loro tradizioni.
Ma a questo popolo è riservato un lieto annunzio: tutto ciò che era di Dio ritornerà a Dio. E Israele giubila per il suo ritorno nella sua terra e a Dio. E questo giubilo sarà talmente forte che per non esser mai dimenticato ogni 50 anni ricorderanno solennemente questo ritorno. Nel Giubileo si rimetteva tutta la vita nelle mani di Dio, padre del popolo e dell’umanità e questo anche attraverso fatti concreti: si liberavano per esempio gli schiavi, perché tutti siamo figli di Dio, nati uguali e liberi. E’ un anno di grazia, di liberazione, di riposo, di gratitudine, in cui si crea una vera e propria rivoluzione sociale che consiste nel cercare di ricordarsi che siamo tutti fratelli e che abitiamo la terra come in una casa comune.
Presto anche l’Ordine domenicano vivrà un giubileo molto importante, e con tutto l’Ordine anche la nostra Associazione. Il 2021 sarà l’anno in cui si ricorda la morte del Santo Padre Domenico, fondatore dei domenicani, da sempre propagatori del Rosario. Non c’è immagine della Madonna del Rosario senza san Domenico che riceve dalle mani di Maria il Rosario. Il 6 agosto 1221 san Domenico ritornava alla casa del Padre e noi otto secoli dopo viviamo un Giubileo in cui prima di tutto ringraziamo Dio per tutta la grazia che ha come radice san Domenico. Sempre nel 2021 sarà un Giubileo anche per la comunità di Santa Maria Novella, comunità e Basilica madri della nostra associazione. Sono otto secoli, che tra varie vicissitudini un gruppo di frati vive a Santa Maria Novella, avendo come particolare patrona la Vergine Maria, e facendo di questa devozione un regalo veramente bello all’umanità: quello della nostra associazione che copre con la preghiera del Rosario ogni istante della storia, come un manto che copre e protegge l’umanità. Quest’anno, il 2020, vogliamo allora dedicarlo a prepararci a vivere il prossimo Giubileo!
Inizieremo con uno sguardo a san Domenico attraverso le parole di fra Bruno Cadorè, Maestro dell’ordine domenicano sino all’estate scorsa e lungo tutto l’anno, seguendo la liturgia, faremo un cammino di preparazione e conoscenza dell’Ordine domenicano. I membri dell’Associazione, non dimentichiamo, ricevono i benefici spirituali derivanti dall’appartenenza alla Famiglia domenica. Quindi buon cammino e che la Vergine Maria ci accompagni.
Buon anno a tutti!