Aprile 2020

Carissimi amici e amiche iscritti all’associazione del Rosario perpetuo, carissimi lettori e lettrici, eccoci a compiere gli ultimi passi della quaresima, questa quaresima in casa, dove improvvisamente le pareti delle nostre stanze sono diventate Santuari di speranza e di preghiera! E fra queste pareti ci prepariamo a vivere la nostra Pasqua.
Forse abbiamo la sensazione di non aver approfittato bene di questo tempo di preparazione, avremo potuto certamente fare di più, ma il dono che il Signore ci fa del tempo, soprattutto ora che appare così lungo, non è mai senza frutti. L’importante è seminare con generosità e nella gratuità, sapendo che ogni opera di bene costruisce piano piano il Regno di Dio, anche se questo significa fare qualche rinuncia!

Rinunciamo per esempio al nostro uscire non solo perché ci è impedito, ma come segno di generosità, di fraternità, di amore reciproco, di bene sociale!
Farlo con amore è un seme di bene. È importante sforzarci di provare ad andare, pur con le nostre fragilità, dove Gesù vuol condurci. Quando l’evangelista Luca racconta della chiamata di Gesù dei primi discepoli sul lago di Gennesareth, la chiamata di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, nota l’autore che dopo la pesca miracolosa, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Lo stesso è detto all’occasione della vocazione di Matteo il pubblicano: Egli lasciando tutto si alzò e lo seguì.
Questi primi uomini chiamati da Gesù, che poi diventeranno 12, sedotti dal suo modo di guardarli, di accoglierli, di entrare in sintonia con il loro cuore, seguono Gesù nei suoi primi passi di predicatore e missionario. Trascorrono del tempo con Lui e imparano!
Lo ascolteranno predicare le beatitudini, l‘amore verso i nemici, la stessa misericordia del Padre (siate misericordiosi come il Padre).
Lo seguiranno anche mentre farà i primi miracoli: la guarigione del servo del Centurione, la risurrezione del figlio della vedova di Naim e della figlia di Giairo, la liberazione dell’indemoniato geraseno e la guarigione dell’emorroissa.
Lo accompagneranno forse stupiti di fronte a questo suo modo delicato e rigenerante di accogliere i peccatori, di lasciarsi persino lavare i piedi dalle lacrime di una peccatrice, e farseli asciugare con i suoi cappelli …  e se li lasciava baciare e profumare …
Chissà come avranno risuonato nel cuore di Pietro quelle parole di Gesù che mostravano la tenerezza di una donna che ha amato molto perché molto le è stato perdonato, e ha amato con le lacrime sincere che purificano ogni sbaglio e lasciano spazio solo al profumo del perdono.
I discepoli hanno continuato a seguire Gesù mentre raccontava le parabole e mentre sfamava il popolo che lo ascoltava moltiplicando i pani e i pesci.
Come i discepoli dobbiamo imparare a stare con questo Gesù…e camminare con Lui, ovunque ci troviamo! Anche stando a casa.
Ma dove porta lo stare con Gesù?
Come un fulmine a ciel sereno i discepoli si ritrovano di fronte all’annuncio della passione, proprio subito dopo che Pietro lo aveva riconosciuto come il Cristo, atteso da sempre.
E Gesù propone di continuare a seguirlo, rinnegando se stessi, prendendo la propria croce, perdendo la propria vita per salvarla.
C’è da spaventarsi, c’è da chiedersi il senso di tutto questo, c’è tanto da metabolizzare e da capire….
Dove porta il seguire Gesù? Alla morte? E cosa è questa risurrezione promessa il terzo giorno? Più che tanti discorsi Gesù mostra la meta a cui ogni uomo è destinato: la croce che porta alla gloria, alla bellezza dell’eternità, al risplendere della vicinanza di Dio. I discepoli avranno una sorta di avangusto della vita eterna quando lo vedranno Trasfigurato sul monte Tabor, ma anche noi, tra tante piccole morti interiori, o momenti di prova pesanti come quello che stiamo vivendo a livello mondiale, sperimentiamo momenti di Trasfigurazione, cioè di una presenza di Dio che ci consola, che ci anima. Siamo capaci di riconoscere oggi questi momenti in cui la presenza di Dio si è fatta sentire forte? Ne facciamo memoria? Trascorrendo più tempo a casa come non mai, dove riconosco la presenza di Dio? Il cammino di quaresima, anche e soprattutto in questo tempo così difficile, dovrebbe essere per noi un cammino simile a quello dei discepoli:  imparare a stare con Gesù, soprattutto nella prova, per abbracciare e attendere nella fede la resurrezione! E’ qui che vuole condurci Gesù, alla vita eterna, vivendo già da ora, tra le nostre tante difficoltà, la bellezza della sua presenza Risorta. Preghiamo con forza gli uni gli altri, preghiamo in modo particolare per coloro che soffrono a causa della malatti, preghiamo per chi sta loro vicino, preghiamo per chi ha perso persone care, preghiamo per chi ci governa!
Che la Pasqua del Signore sia la nostra consolazione! Dio vi benedica.